martedì 21 ottobre 2014

Sound Design tip #1 Ambiente Acquoso (underwater environment sound design)

Nella realizzazione del sound design per un lavoro c'era la necessità di ricreare un ambiente subacqueo... Il modo più veloce? Eccolo

Cosa serve:
 Un bicchiere d'acqua... Un mic (o due se preferite). Registratore audio portatile o non . Location: meglio se in un ambiente molto riflettente (bagno e similari). Wave editor.

Esecuzione:

1)Posiziona il microfono (condensatore a diaframma largo preferibile)  (o due se vuoi un effetto stereo) di fronte (se mono, in posizione ab stretta se stereo) al tuo viso (distanza circa 15 cm)....
2) Sciacquarsi la bocca cercando di emettere il suono più "acquoso" possibile....
3) Aprire il file nel wave editor ed utilizzare un pitch shift di almeno 6 toni o del 100 percento (senza mantenere il tempo); può essere necessario anche aumentare la percentuale di stretch, è a vostro gusto.
4) Tagliate ed invertire (invert wave) casualmente alcuni frammenti   per dare ancor più un senso di casualita' e mixare su più tracce (layering).
4b) Provate a tagliare le altissime  con un filtro passabasso (pendenza media da 12 Khz in su): potrebbe aiutare in caso di stretch molto ampio. Ascoltare l'effetto da 09:33 nel video sotto.

Alla prossima

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Making of the sound design for a job there was a need to recreate an underwater environment ... The Fastest Way? Here it is

What you need:  A glass of water ...
A mic (or two if you prefer). Portable audio recorder or not. Location: preferably in a very reflective (bath and the like). Wave editor.
Execution:
1) Place the microphone (large diaphragm condenser preferred) (or two if you want a stereo effect) in front (if mono, in a narrow ab if stereo) to your face (distance about 15 cm) ....
2) Wash your mouth trying to output the sound more "watery" as possible ....
3) Open the recorded file in the wave editor and use a pitch shift of at least 6 tones or 100 percent (no hold time); may also be necessary to increase the percentage of stretch, it is to your taste.
 4) Cut and reverse (invert wave) random fragments of audio file to give even more of a sense of randomness' and mix multiple tracks (layering).  To the next sound design TIP.
 Listen to the effect from  09:33 ...


(c) 2014. Gianluca Verrengia - Audioworks recording studio.   https://www.facebook.com/Audioworks.RecordingStudio

Il sound design & la Musica Applicata: un esempio pratico

Un video- spot-presentazione di una tipografia... Nulla di speciale fin qui.. se non che all' art director Roberto Terrinoni, viene in mente di fare un qualcosa di “speciale”... riprendere le varie macchine in una continuita' logica del ciclo di stampa , accompagnando il tutto dalla “musica delle macchine”; il germe dell' idea mi ha subito incuriosito, soprattutto il fatto di dover tenere la tensione musicale e ritmica per oltre due minuti con solo il “suono” di macchine tipografiche.
Il primo passo è stato quello di registrare in loco (della tipografia) il suono delle varie stampanti, a diverse velocità, spostamenti, e registri vari, stando attento a carpire qualsiasi suono o loop naturale potenzialmente utile in fase di composizione. Interessante notare come il muoversi in modo non convenzionale (ad esempio ad altezza quasi rasoterra) uscissero altri suoni non evidenti ad altezza normale.
La collaborazione dei vari macchinisti ha consentito un' esplorazione rapida di tutte le possibilità “sonore” delle macchine, oltre che ad eseguire loro stessi dei suoni (ormai non riesco a chiamarli più rumori) con la carta tipica delle lavorazione come il “pareggiamento” o l' inserimento della lastra (che potete sentire all' inzio del brano).
Con oltre 30 minuti di suoni sul Dat, il lavoro vero e proprio poteva iniziare. Il primissimo passo in post produzione è stato quello di separare e trovare in ogni macchinario, vari cicli con un ritmo identificabile che poi sarebbero stati limati tramite l' uso di un campionatore.
Ci siamo; dopo vari tentativi il tutto iniziava ad avere una cronologia precisa anche se la sovrapposizione dei vari suoni per creare un contrappunto ritmico era da fare con molta attenzione poiché ogni suono era molto fitto e denso in termini di frequenze, per cui l' accostamento era da effettuarsi con attenzione. Mancava però ancora il collante vero e proprio : la musica!
 Guardando ripetutamente il video ed ascoltando, l'idea arrivo' “dare anima alle macchine... e cosa meglio di un suono di un' orchestra d'archi e voci. A quel punto, carta alla mano, stabilita la struttura e due temi, ho potuto realizzare la parte che è stata pensata con un accento forte verso il lirismo e la vibrazione, proprio in contrapposizione con il suono stretto, ermetico, quasi robotico delle varie stampanti.
Il contrasto sin dalle prime elaborazioni era efficace, funzionava, ed un' attenta gestione della forma del brano ha consentito di avere uno sviluppo dello stesso fino alla fine con un crescendo quasi a morire, in sincrono con lo spegnimento dell' ultima macchina.

Durante la fase di lavorazione ho maturato la convinzione che la sinergia tra immagine e musica molto spesso si può consolidare usando gli opposti in termini di immagine ed il suo suono, come in questo caso delle macchine umanizzate dalla musica, dove il riferimento sono del video è la pulsazione ritmica della musica.
Nella fase preliminare era stato usato anche una paletta sonora con suoni più sintetici e molto “techno” ma l' effetto era più quello di una eccessiva “massa”, che andava ad ingolfare il messaggio visivo anch' esso molto dinamico e fitto.
Un esempio storico, potrebbe essere, con (le relative distanze) quello del fischio della scena di “Per qualche dollario in più” (http://www.youtube.com/watch?v=_xwyUwBQkJ4&feature=related) dove nella scena finale , supposta essere con la massima tensione, è fondata sull' uso di un suono di un piccolo clarillon, con una melodia neanche troppo tensiva... ma l' effetto è neanche dirlo, ottimo. In conclusione, è buona idea provare a sperimentare anche un approccio trasversale della musica sulle immagini, magari riusciamo a trovare anche un sapore inaspettato che ben si sposa con il nostro progetto.

(c) 2014. Gianluca Verrengia.   www.gianlucaverrengia.com    - Audioworks Recording STudio